La bozza della Legge di Bilancio 2026 (art. 26) introduce una stretta sull’utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta non derivanti da liquidazioni fiscali, tra cui i rimborsi d’accisa sul gasolio per autotrazione (ex Carbon Tax).
La misura, se approvata, entrerà in vigore dal 1° luglio 2026.
cosa cambia?
Fino ad oggi i crediti derivanti dal rimborso delle accise sul gasolio professionale sono utilizzabili, tramite modello F24, per compensare imposte, contributi e premi assicurativi (INPS/INAIL). Con l’attuale versione dell’art. 26, dal 1° luglio 2026 non sarà più possibile utilizzarli per compensare contributi e premi, ma solo per imposte tributarie.
IMPATTO PER LE IMPRESE
Il divieto di compensazione INPS/INAIL potrebbe limitare significativamente la liquidità mensile delle imprese che utilizzano regolarmente il credito d’accisa per ridurre il carico contributivo.
Nel testo attuale non sono previste clausole transitorie o di salvaguardia per i crediti già maturati in periodi precedenti. Ciò implica che, salvo modifiche, anche i crediti d’imposta “agevolativi” già esistenti al 30 giugno 2026 non potranno più essere utilizzati in compensazione dal 1° luglio 2026, se non rientrano tra quelli da liquidazione delle imposte.
In mancanza di una deroga, i contribuenti dovranno versare in contanti i contributi INPS/INAIL, potendo recuperare i crediti agevolativi solo tramite rimborso o compensandoli con altri tributi erariali, con possibili impatti negativi sulla liquidità.
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