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Segnaletica di sicurezza: norme, requisiti e obblighi da rispettare
La segnaletica di sicurezza indica la presenza di rischi nei luoghi di lavoro. Ecco come allestirla correttamente in linea con il D.Lgs. 81/08 per evitare incidenti e sanzioni
La segnaletica di sicurezza è definita come uno specifico tipo di comunicazione utilizzata nei luoghi di lavoro ed in generale in tutti gli ambienti aperti al pubblico, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle persone che vi transitano.
Durante l’esecuzione dei lavori la segnaletica di sicurezza è una tra le misure più importanti per garantire la sicurezza a tutti gli addetti ai lavori. Dopo aver effettuato la valutazione dei rischi, infatti, il datore di lavoro deve procedere all’allestimento della segnaletica. I più avanzati software per la sicurezza cantieri e software per la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano un valido supporto per elaborare velocemente tavole grafiche della segnaletica di sicurezza coerenti con i piani elaborati; sono inoltre disponibili anche librerie online dove puoi scaricare i segnali di sicurezza da inserire nel tuo progetto.
Analizziamo nel dettaglio cosa si intende per segnaletica di sicurezza, come e quando deve essere allestita e la normativa di riferimento.
Cosa si intende per segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro: definizione
La segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro è un sistema di comunicazione non verbale, di segnali, simboli e istruzioni, utilizzato per fornire indicazioni o prescrizioni relative alla sicurezza e alla salute dei lavoratori. Questo tipo di segnaletica include vari elementi come cartelli, colori, segnali luminosi o acustici, comunicazioni verbali e segnali gestuali.
Serve a trasmettere rapidamente informazioni importanti ai lavoratori per prevenire incidenti e garantire condizioni lavorative sicure. È obbligatoria quando i rischi non possono essere evitati con altre misure.
La definizione di segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro è fornita dall’art. 162 del D.Lgs. 81/08, comma 1, lett. a):
segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro, di seguito indicata «segnaletica di sicurezza»: una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale;
Segnaletica di sicurezza e salute sul luogo di lavoro: normativa
La segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro è disciplinata dal TITOLO V del D.Lgs. 81/2008 (testo unico sulla sicurezza) e dai relativi allegati (da XXIV a XXXII) che ne definiscono ambito applicativo, caratteristiche, forma, colore e dimensione:
allegato XXIV: prescrizioni generali per la segnaletica di sicurezza;
allegato XXV: prescrizioni generali per i cartelli segnaletici
allegato XXVI: prescrizioni per la segnaletica dei contenitori e delle tubazioni;
allegato XXVII: prescrizioni per la segnaletica destinata ad identificare e ad indicare l’ubicazione delle attrezzature antincendio;
allegato XXVIII: prescrizioni per la segnalazione D.L. ostacoli e D.L. punti di pericolo e per la segnalazione delle vie di circolazione;
allegato XXIX: prescrizioni per i segnali luminosi;
allegato XXX: prescrizioni per i segnali acustici;
allegato XXXI: prescrizioni per la comunicazione verbale;
allegato XXXII: prescrizioni per i segnali gestuali.
La UNI EN ISO 7010:2025, che dal 27 febbraio 2025 sostituisce la UNI EN ISO 7010:2023, invece, definisce e standardizza la segnaletica. In particolare stabilisce i pittogrammi, i colori e le dimensioni standard per garantire la comprensione immediata e universale.
D.Lgs. 81/2008 – Segnaletica sicurezza lavoro
Segnaletica di sicurezza: requisiti
Nell’allegato XXIV vengono definiti i requisiti richiesti, i diversi impieghi delle segnaletiche di sicurezza e il principio di intercambiabilità o complementarità di tali segnaletiche.
Esistono due tipologie di segnalazione:
segnalazione permanente: è quella segnaletica che si riferisce a un divieto, un avvertimento o un obbligo, ma serve anche ad indicare l’ubicazione e all’identificazione dei mezzi di salvataggio o di pronto soccorso, all’ubicazione e all’identificazione del materiale e delle attrezzature antincendio, a contenitori e tubazioni, ai rischi di urto contro ostacoli e di caduta delle persone e alle vie di circolazione;
segnalazione occasionale: è quella segnaletica che viene utilizzata nei momenti di pericolo attraverso segnali luminosi, acustici o di comunicazioni verbali.
Inoltre, la norma stabilisce il principio d’intercambiabilità e complementarità della segnaletica secondo cui a parità di efficacia e a condizione che si provveda ad un’azione specifica di informazione e formazione al riguardo, è ammessa la libertà di scelta tra:
un colore di sicurezza o un cartello per segnalare un rischio d’inciampo o caduta con dislivello;
segnali gestuali o comunicazione verbale;
segnali luminosi, segnali acustici o comunicazione verbale.
Queste metodologie di indicazioni possono essere utilizzate contemporaneamente, nelle seguenti modalità:
segnali luminosi e segnali acustici;
segnali luminosi e comunicazione verbale;
segnali gestuali e comunicazione verbale.
Quando è obbligatorio utilizzare la segnaletica di sicurezza?
La segnaletica di sicurezza è obbligatoria quando sono presenti rischi che non possono essere eliminati, come rilevato attraverso un’apposita valutazione dei rischi.
L’art. 163 del D.Lgs. 81/08 stabilisce, infatti, che, se a seguito della valutazione dei rischi, risultano rischi che non possono essere evitati o sufficientemente limitati con misure e metodi, come dispositivi di protezione collettiva o sistemi di organizzazione del lavoro, il datore di lavoro fa ricorso alla segnaletica di sicurezza.
Inoltre, la segnaletica di sicurezza è necessaria anche quando esistono condizioni di rischio non contemplate dalla normativa di riferimento, ad esempio a causa della particolarità dell’attività lavorativa.
Un altro contesto che richiede l’obbligatorietà della segnaletica di sicurezza è la regolazione del traffico, all’interno dell’impresa o dell’unità produttiva, utilizzando in tali casi la segnaletica specifica per il traffico ferroviario, stradale, marittimo, fluviale o aereo. Ciò si verifica, ad esempio, quando uno stabilimento riceve approvvigionamenti tramite l’ingresso di un treno merci o per la gestione del traffico veicolare all’interno della proprietà aziendale.
Quali caratteristiche deve avere la segnaletica di sicurezza?
La segnaletica deve essere chiara, semplice, facilmente comprensibile e immediata in situazioni di emergenza.
Gli elementi essenziali che caratterizzano la segnaletica di sicurezza e definiti dall’allegato XXIV del D.lgs. 81/08 sono:
efficacia, ovvero la capacità del cartello di comunicare chiaramente il messaggio;
posizione, che deve essere scelta in modo strategico per massimizzare la visibilità;
colori, che devono rispettare le convenzioni per rendere immediata l’identificazione del tipo di segnale;
dimensioni, che devono essere proporzionate alla distanza da cui il cartello deve essere visto.
Efficacia
La segnaletica di sicurezza deve assicurare un’efficacia inequivocabile. Non deve essere affiancata da altri segnali in grado di distogliere l’attenzione o di confondere il messaggio, a meno che ciò non sia prescritto dalla normativa. Inoltre, i cartelli non devono essere danneggiati o posizionati in luoghi poco visibili, né devono essere insufficienti per individuare tempestivamente il pericolo.
Posizione
I cartelli devono essere posizionati in modo da essere facilmente visibili, evitando ostacoli che possano impedirne la lettura ad esempio riducendo la visibilità del cartello o l’udibilità del segnale sonoro. L’altezza e l’angolazione devono essere adeguate a garantirne una chiara visualizzazione.
In caso di pericolo generico, il cartello va collocato all’ingresso dell’area interessata. Se si tratta di un rischio specifico, il cartello deve essere posto nelle immediate vicinanze del pericolo o dell’elemento che si vuole segnalare.
È fondamentale che il cartello sia ben illuminato e posizionato in un luogo accessibile e facilmente visibile.
Se l’illuminazione naturale è insufficiente, è consigliato l’uso di materiali riflettenti, colori fosforescenti o illuminazione artificiale.
Quando il pericolo o la situazione segnalata non esiste più, il cartello deve essere rimosso per evitare confusione o informazioni non più valide.
Colori
Il colore di sicurezza è un colore al quale è assegnato un significato determinato (comma 1, lett. i) art. 162 D.Lgs. 81/08).
I colori utilizzati nella segnaletica di sicurezza sono infatti assegnati in base al loro significato specifico e al tipo di messaggio come indicato nella seguente tabella:
Colore
Significato
Cartelli rossi
Divieto e pericolo: indicano divieto, pericolo immediato, allarme o attrezzature antincendio
Cartelli gialli
Avvertimento: indicano un rischio o pericolo potenziale
Cartelli azzurri
Prescrizione: indicano un comportamento obbligatorio
Cartelli verdi
Soccorso: indicano luoghi sicuri, vie di fuga o punti di soccorso
Dimensioni
Nell’allegato XXV viene definita anche la dimensione del cartello di segnaletica che deve soddisfare la relazione A > L²/2000 dove:
A è la superficie del cartello espressa in m²;
L è la distanza in metri alla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile, fino ad una distanza di circa 50 metri.
Quali sono i tipi di segnaletica di sicurezza?
La segnaletica di sicurezza può essere suddivisa in:
segnali di divieto: segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo;
segnali di avvertimento: segnale che avverte di un rischio o pericolo;
segnali di prescrizione: segnale che prescrive un determinato comportamento;
segnali di salvataggio o di soccorso: segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio;
segnali di informazione: segnale che fornisce indicazioni differenti rispetto ai precedenti tipi di segnaletica di sicurezza;
cartelli supplementari: forniscono informazioni complementari rispetto agli altri cartelli;
segnale luminoso: segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente, che è illuminato dall’interno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa;
segnale acustico: segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un apposito dispositivo, senza impiego di voce umana o di sintesi vocale;
comunicazione verbale: messaggio verbale predeterminato, con impiego di voce umana o di sintesi vocale;
segnale gestuale: movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicanti un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori.
Cartelli per la sicurezza sul lavoro
Secondo la definizione all’art. 162 del D.Lgs. 81/2008, il cartello è un segnale che, mediante combinazione di una forma geometrica, di colori e di un simbolo o pittogramma, fornisce una indicazione determinata, la cui visibilità è garantita da una illuminazione di intensità sufficiente.
I cartelli per la sicurezza sul lavoro sono segnali progettati per comunicare informazioni importanti ai lavoratori riguardo a comportamenti da adottare, rischi presenti e azioni da intraprendere in caso di emergenza.
Le prescrizioni generali per i cartelli segnaletici sono definite nell’allegato XXV del D.Lgs. 81/08, secondo cui:
i cartelli segnaletici devono essere progettati in modo da svolgere efficacemente la loro funzione, utilizzando forme e colori adeguati al tipo di segnalazione che devono fornire;
i pittogrammi impiegati devono essere chiari e facilmente comprensibili, evitando dettagli inutili che possano rendere difficile la lettura del messaggio. È possibile apportare alcune modifiche ai pittogrammi rispetto agli standard di riferimento, oppure aggiungere dettagli aggiuntivi, a condizione che il loro significato resti invariato e non si creino ambiguità;
per garantire la durata nel tempo e la resistenza agli agenti esterni, i cartelli devono essere realizzati con materiali robusti, capaci di sopportare urti, condizioni atmosferiche avverse e altri fattori ambientali potenzialmente dannosi.
I cartelli da utilizzare sono indicati nel punto 3 dell’Allegato XXV del D.Lgs. 81/08 e sono i seguenti:
cartelli di divieto;
cartelli di avvertimento;
cartelli di prescrizione;
cartelli di salvataggio/soccorso;
cartelli per le attrezzature antincendio.
Vediamo nel dettaglio le principali funzionalità e caratteristiche dei cartelli per la segnaletica della sicurezza sul lavoro.
Cartelli di divieto sicurezza sul lavoro
I cartelli di divieto nella segnaletica di sicurezza sul lavoro sono segnali progettati per mantenere un ambiente lavorativo sicuro e prevenire incidenti attraverso la chiara indicazione dei comportamenti vietati che potrebbero causare pericoli o rischi.
I cartelli di divieto hanno le seguenti caratteristiche:
sono di forma rotonda;
hanno pittogramma nero su fondo bianco;
hanno bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un’inclinazione di 45°) rossi. Il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello.
Esempi comuni includono:
vietato fumare;
vietato salire sui carrelli elevatori;
vietato toccare quadri elettrici o apparecchiature sensibili;
vietato ostruire il passaggio in aree critiche.
Segnali di divieto
Cartelli di avvertimento sicurezza sul lavoro
I cartelli di avvertimento si caratterizzano per:
forma triangolare;
pittogramma nero su fondo giallo;
bordo nero.
Il giallo deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello.
Questi cartelli sono progettati per richiamare l’attenzione dei lavoratori su potenziali rischi presenti nell’ambiente lavorativo, permettendo loro di adottare misure preventive adeguate.
Alcuni esempi di segnaletica di pericolo utilizzati per la sicurezza sul lavoro sono:
pericolo generico: un triangolo giallo con bordo nero e un punto esclamativo nero al centro, che indica un pericolo non specificato;
materiale esplosivo: un triangolo giallo con bordo nero e pittogramma che rappresenta una sostanza esplosiva;
tensione elettrica pericolosa: un triangolo giallo con bordo nero e pittogramma che rappresenta una scarica elettrica;
sostanze tossiche: un triangolo giallo con bordo nero e pittogramma che indica la presenza di materiale tossico.
Segnali di avvertimento
Cartelli di prescrizione sicurezza sul lavoro
I cartelli di prescrizione nella segnaletica di sicurezza sul lavoro sono utilizzati per indicare un comportamento o un’azione specifica che i lavoratori devono seguire per garantire la propria sicurezza e quella degli altri.
I cartelli di prescrizione sono di forma rotonda con pittogramma bianco su fondo azzurro. L’azzurro deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello.
Esempi comuni includono:
obbligo di indossare l’elmetto o una protezione per la testa;
obbligo di indossare guanti protettivi per la protezione delle mani;
obbligo di indossare occhiali protettivi per la protezione degli occhi.
Segnali di prescrizione
Cartelli di salvataggio/soccorso sicurezza sul lavoro
I cartelli di salvataggio/soccorso forniscono le indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio.
La segnaletica di salvataggio indica infatti:
i percorsi/uscite di emergenza;
le direzioni da seguire;
il pronto soccorso;
area di lavaggio degli occhi;
il telefono per il salvataggio;
la doccia di sicurezza.
I cartelli di salvataggio sono di forma quadrata o rettangolare; con pittogramma bianco su fondo verde. Il verde deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello.
Devono essere collocati strategicamente vicino alle uscite di emergenza, in aree ad alto rischio e presso i punti di ritrovo in caso di evacuazione.
Segnali di salvataggio
Cartelli per le attrezzature antincendio
I cartelli dedicati alle attrezzature antincendio hanno lo scopo di segnalare in modo chiaro e immediato la presenza di dispositivi e strumenti utili per spegnere incendi o gestire situazioni di emergenza.
Questi cartelli sono di forma quadrata o rettangolare con pittogramma bianco su fondo rosso. Il rosso deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello.
Forniscono indicazione sull’ubicazione dei presidi antincendio.
Per garantire la massima visibilità, i cartelli devono essere posizionati in punti strategici, ben illuminati e privi di ostacoli.
I più comuni cartelli per le attrezzature antincendio sono:
estintori: indicano la posizione degli estintori a polvere, CO2 o carrellati;
idranti: segnalano la presenza di idranti;
lance antincendio: indicano dove si trovano le lance utilizzate per combattere gli incendi.
Segnali antincendio
Ulteriori segnali
Nell’ambito della sicurezza sul lavoro, oltre ai cartelli segnaletici, possono essere utilizzati altri tipi di segnali, le cui prescrizioni sono descritte negli allegati dal XXIX al XXXII del D.Lgs. 81/2008. Questi includono segnali luminosi, acustici, verbali e gestuali, ognuno con specifiche regole di utilizzo per garantire chiarezza ed efficacia nella comunicazione dei rischi e delle misure di sicurezza.
Segnalazione di ostacoli e punti di pericolo
Per indicare rischi di urto, caduta di oggetti o cadute di persone nelle aree di lavoro accessibili ai dipendenti, si utilizza una segnaletica con strisce gialle e nere o rosse e bianche.
Queste strisce devono:
essere proporzionate alle dimensioni dell’ostacolo o del punto pericoloso;
avere un’inclinazione di circa 45 gradi e larghezze simili tra loro.
Segnalazione delle vie di circolazione
Quando necessario per la sicurezza dei lavoratori, le vie di circolazione dei veicoli devono essere segnalate con strisce continue di colore ben visibile (preferibilmente bianco o giallo, in rapporto al colore del pavimento).
Le strisce devono garantire distanze di sicurezza adeguate tra veicoli, persone e ostacoli vicini.
Anche le vie esterne permanenti nelle aree edificate devono essere segnalate, a meno che non siano già delimitate da barriere o pavimentazioni appropriate.
Segnali luminosi
I segnali luminosi di sicurezza devono garantire un contrasto adeguato all’ambiente senza abbagliare o risultare poco visibili.
La superficie luminosa può essere di colore uniforme (in linea con i significati dei colori dell’allegato XXIV) o presentare un simbolo conforme alle regole dell’allegato XXV.
I segnali intermittenti indicano un pericolo maggiore o un’urgenza più elevata rispetto a quelli continui, con lampeggiamenti progettati per essere chiari e non confondibili. Se un segnale luminoso sostituisce o integra un segnale acustico, deve seguire lo stesso codice. Nei casi di grave pericolo, i dispositivi luminosi devono essere muniti di comandi speciali o di una lampada ausiliaria.
Segnali acustici
I segnali acustici di sicurezza devono essere chiaramente udibili rispetto al rumore di fondo, senza però risultare eccessivamente forti o fastidiosi. Devono essere facilmente riconoscibili per durata e intervalli degli impulsi e distinguersi sia dagli altri segnali acustici sia dai rumori ambientali.
Se un dispositivo può emettere suoni a frequenza costante o variabile, la frequenza variabile indica un pericolo maggiore o un’urgenza più elevata rispetto a quella costante. Il segnale per lo sgombero deve essere un suono continuo.
Comunicazione verbale
La comunicazione verbale di sicurezza avviene tra un parlante (o emittente) e uno o più ascoltatori tramite frasi brevi, semplici e chiare, eventualmente in codice. Può essere diretta (voce umana) o indiretta (tramite dispositivi di sintesi vocale). Per essere efficace, sia chi parla sia chi ascolta devono avere capacità verbali e uditive adeguate.
È essenziale che tutti conoscano bene il linguaggio utilizzato per comprendere correttamente i messaggi e agire in modo sicuro.
Se usata insieme o al posto dei segnali gestuali, la comunicazione verbale deve includere parole chiave come:
via (inizio operazione);
alt (interruzione o fine movimento);
ferma (arresto delle operazioni);
solleva (alzare un carico);
abbassa (abbassare un carico);
avanti;
indietro;
a destra;
a sinistra;
attenzione (per alt o arresto d’urgenza);
presto (per accelerare un movimento per motivi di sicurezza).
Se necessario, questi comandi possono essere coordinati con i corrispondenti segnali gestuali.
Segnali gestuali
I segnali gestuali devono essere chiari, semplici, ampi e facilmente distinguibili tra loro. Se entrambe le braccia vengono usate contemporaneamente, i movimenti devono essere simmetrici e riferiti a un unico segnale. È possibile apportare leggere variazioni ai gesti standard, purché il loro significato rimanga invariato.
Il segnalatore, che impartisce le istruzioni all’operatore, deve avere una visuale completa delle manovre senza esporsi a rischi e concentrarsi esclusivamente sulla sicurezza. Se ciò non è possibile, devono essere previsti segnalatori ausiliari. L’operatore deve interrompere la manovra se non può eseguirla in sicurezza e richiedere nuove istruzioni.
Per essere facilmente riconoscibile, il segnalatore deve indossare o impugnare elementi distintivi come giubbotti, caschi, manicotti, bracciali o palette, preferibilmente di colore vivo e riservato esclusivamente a lui.
I gesti convenzionali elencati nell’allegato XXXII del D.Lgs. 81/08 non escludono l’uso di altri codici riconosciuti a livello comunitario, specialmente in settori specifici.
Segnaletica orizzontale di sicurezza sul lavoro
La segnaletica orizzontale si riferisce a tutti i segnali tracciati direttamente sulla pavimentazione, come strisce e scritte, con lo scopo di regolare la circolazione dei veicoli e dei pedoni.
La segnaletica orizzontale di sicurezza sul lavoro è un sistema di indicazioni visive tracciate sul pavimento di ambienti come magazzini e impianti industriali, con l’obiettivo di garantire la sicurezza degli operatori.
Questa segnaletica ha diverse funzioni fondamentali:
identifica le aree a rischio evidenziando possibili pericoli come la presenza di sostanze pericolose o ostacoli;
fornisce indicazioni chiare sulle norme di sicurezza da rispettare;
segnala le uscite di emergenza e le attrezzature antincendio per agevolare interventi rapidi in caso di necessità.
I suoi benefici principali includono la riduzione degli incidenti, grazie alla chiara delimitazione delle aree operative, l’ottimizzazione dei flussi di lavoro migliorando l’efficienza degli spostamenti all’interno dell’azienda e il rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro. Per essere efficace, la segnaletica orizzontale deve essere progettata seguendo precise disposizioni che regolano la viabilità interna, prevedendo un piano che definisca chiaramente i percorsi destinati sia ai mezzi sia ai pedoni. È essenziale che le strisce siano ben visibili, mantenute pulite e aggiornate regolarmente per garantirne l’efficacia.
I colori impiegati, come il bianco, il blu e il giallo, sono scelti per la loro alta visibilità anche in diverse condizioni ambientali.
Chi è responsabile della segnaletica per la sicurezza sul lavoro?
La responsabilità dell’installazione e della gestione della segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro spetta principalmente al datore di lavoro, come stabilito dal D.Lgs. 81/2008. Questa normativa impone l’adozione di tutte le misure necessarie per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, compresa l’installazione di segnaletica adeguata a segnalare pericoli, obblighi e informazioni utili.
In particolare, l’articolo 163 del decreto prevede l’obbligo di utilizzare segnaletica di sicurezza quando esistono rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. L’articolo 164 specifica, inoltre, che tale segnaletica deve essere ben visibile, mantenuta in buono stato e facilmente comprensibile per tutti.
Oltre al datore di lavoro, anche altre figure professionali sono coinvolte: il dirigente e il preposto devono vigilare sul rispetto delle normative, assicurandosi che le misure di sicurezza siano correttamente applicate.
In particolare, il preposto si occupa dell’attuazione pratica delle misure, mentre il R.S.P.P. (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) coordina le attività di prevenzione e verifica l’effettiva applicazione delle disposizioni di sicurezza sul luogo di lavoro.
Segnaletica di sicurezza: informazione e formazione
Oltre all’obbligo di installare la segnaletica di sicurezza, il datore di lavoro è tenuto a soddisfare altri due obblighi definiti dall’art. 164 del D.Lgs. 81/08.
Il primo riguarda la necessità di fornire una formazione adeguata ai lavoratori, attraverso, ad esempio, istruzioni dettagliate e precise. Ciò mira a garantire che tutti i dipendenti conoscano e comprendano il significato della segnaletica utilizzata nell’azienda, specialmente quando coinvolge indicazioni non comuni come l’uso di parole o gesti. Allo stesso modo, il datore di lavoro deve istruire i lavoratori riguardo ai comportamenti specifici e generali da adottare.
Il secondo, invece, riguarda l’obbligo del datore di lavoro di informare i lavoratori e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza per assicurarsi che essi sappiano quali sono le misure da seguire in merito alla segnaletica di sicurezza adoperata nell’azienda o nell’unità produttiva.
Quali sono le sanzioni per la mancata segnaletica di sicurezza?
La mancata osservanza di queste norme può comportare sanzioni severe, inclusi arresti e multe.
Ai sensi dell’art. 165 del D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro e il dirigente sono soggetti alle seguenti sanzioni:
arresto da tre a sei mesi o multa da 3.559,60 a 9.112,57 euro per la violazione dell’articolo 163;
arresto da due a quattro mesi o multa da 1.067,88 a 5.695,36 euro per la violazione dell’articolo 164.
Se vengono violati più requisiti di sicurezza relativi alla segnaletica, indicati negli allegati da XXIV a XXXII del D.Lgs. 81/08, l’infrazione viene considerata come un’unica violazione ed è punita con la sanzione prevista dal comma 1, lettera a) dell’art. 165 (arresto da tre a sei mesi o multa da 3.559,60 a 9.112,57 euro). In fase di contestazione, l’organo di vigilanza deve specificare i singoli precetti violati.
Sicurezza sul lavoro sentenze
Di seguito si riportano una serie di sentenze che chiariscono degli aspetti importanti in riferimento alla sicurezza sul lavoro.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: quali le responsabilità?
Incidente mortale in cantiere: il datore di lavoro resta sempre responsabile
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