RUP coinvolto in un procedimento penale? Il parere Anac
L’ANAC si esprime sulla necessità di adottare misure di rotazione straordinaria per un RUP coinvolto in un procedimento penale
La rotazione straordinaria (artt. 16 e 35 bis D.Lgs. 165/2001) è una misura preventiva adottata per tutelare l’immagine dell’ente, evitando che possa essere compromessa dalla permanenza in servizio di un dipendente coinvolto in un procedimento penale, sia come indagato che come imputato. Questa pratica si distingue dalla rotazione ordinaria, che rientra tra gli strumenti organizzativi dell’Amministrazione e mira ad assicurare l’alternanza del personale nelle aree più soggette a rischi, prevenendo la formazione di legami consolidati che potrebbero favorire pratiche scorrette nel tempo.
Il parere n.269/2025 richiesto all’ANAC riguarda l’applicabilità della rotazione straordinaria nei confronti di un dipendente comunale coinvolto in reati commessi nell’esercizio delle sue funzioni di RUP per l’esecuzione di determinati lavori.
L’articolo 16, comma 1, lettera l-quater) del D.Lgs. 165/2001 affida ai dirigenti il compito di monitorare le attività caratterizzate da un alto rischio di corruzione e, in presenza di procedimenti penali o disciplinari per reati di natura corruttiva, di adottare provvedimenti motivati per la rotazione del personale. Le Linee Guida ANAC, approvate con la Delibera n. 215 del 26 marzo 2019, hanno chiarito i presupposti per l’applicazione di questa misura, sottolineando che essa si attiva in seguito all’avvio di un procedimento penale (con iscrizione ai sensi dell’art. 335 c.p.p.) per reati contro la pubblica amministrazione o all’apertura di un procedimento disciplinare per condotte assimilabili. Nel caso specifico, il dipendente comunale ha commesso fatti penalmente rilevanti nello svolgimento delle sue funzioni di RUP per la realizzazione di alcuni interventi.
Alla luce di queste considerazioni, l’ANAC ritiene opportuno che l’amministrazione valuti con attenzione l’eventuale assegnazione di incarichi dirigenziali in ambito di contratti pubblici a tale soggetto, verificando se tale scelta possa danneggiare l’immagine dell’ente, soprattutto in relazione allo stato del procedimento penale in corso, in cui il comune è stato identificato come parte lesa.
L’ANAC raccomanda, inoltre, che l’amministrazione formalizzi le proprie valutazioni in un provvedimento specifico, garantendo così la massima trasparenza nelle decisioni assunte. Infine, sottolinea che i fatti verificatisi all’interno dell’ente, con conseguenze sull’interesse pubblico, rappresentano indicatori di rischio che il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) deve considerare nell’analisi del contesto interno e gestire con l’adozione di misure preventive adeguate.
Download GratuitoParere Anac 269/2025 – Rotazione straordinaria
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