Quali sono i limiti del soccorso istruttorio? La parola al Consiglio di Stato
La sentenza 286 del 15 gennaio 2025 del Consiglio di Stato delinea con chiarezza i confini del soccorso istruttorio nelle procedure di gara, garantendo il rispetto del principio di par condicio tra i concorrenti.
La vicenda riguarda una gara d’appalto inizialmente assegnata ad un’impresa, aggiudicazione contestata dalla seconda classificata per il mancato possesso del requisito di capacità tecnico-professionale. Il TAR, pur accertando l’assenza del requisito, ha riammesso la società tramite il soccorso istruttorio, ritenendo che potesse avvalersi del fatturato della società conferente.
La seconda classificata ha impugnato la decisione, sostenendo che il soccorso istruttorio non potesse sanare una carenza sostanziale, in violazione del principio di auto responsabilità.
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso, ribaltando la decisione del TAR e annullando l’aggiudicazione. Nella sua pronuncia, ha ribadito alcuni principi fondamentali, tra i quali quello che il soccorso istruttorio può essere utilizzato solo per correggere errori formali o lacune documentali, ma non per modificare sostanzialmente un’offerta o i requisiti dichiarati. L’integrazione del fatturato, nel caso specifico, avrebbe alterato i contenuti dell’offerta, violando i principi di imparzialità e par condicio tra i partecipanti.
L’omissione, dunque, non era un semplice refuso, bensì una scelta consapevole e strategica che non poteva essere modificata attraverso il soccorso istruttorio.
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