Può una variante al Piano comunale regolarizzare un abuso edilizio?

Può una variante al Piano comunale regolarizzare un abuso edilizio?

In materia urbanistica, un Piano Operativo Comunale (POC) non può essere utilizzato per sanare abusi edilizi né per legittimare la presenza di manufatti abusivi

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 711/2025, ha ribadito che la variante ad una Piano Operativo Comunale non può essere utilizzata per legittimare la presenza di manufatti abusivi, i quali devono essere demoliti prima di qualsiasi intervento di riqualificazione.

Nel caso in esame, un cittadino ha impugnato le decisioni di un Comune riguardanti diverse azioni relative a un’area demaniale vincolata, in cui sorgeva un parco artistico.

La questione riguardava la revoca delle ordinanze di demolizione delle opere abusive realizzate su un’area ex cava soggetta a vincoli paesaggistici, l’approvazione di un piano urbanistico che consentiva la permanenza del parco e la concessione dell’area a un’associazione artistica. La comunità aveva infatti realizzato installazioni e manufatti non autorizzati. Il ricorrente sosteneva che la revoca delle ordinanze di demolizione fosse illegittima, in quanto le costruzioni abusive non potevano essere giustificate da un presunto interesse artistico e culturale. Inoltre, criticava l’illegittimità del piano urbanistico, che avrebbe favorito il consolidamento dell’abuso edilizio, in violazione delle normative urbanistiche e paesaggistiche, e l’illegittimità della concessione dell’area, ritenuta incompatibile con i vincoli paesaggistici e ambientali.

D’altro canto, l’amministrazione e l’associazione difendevano la propria posizione sottolineando il valore pubblico e culturale dell’insediamento, affermando la legittimità del piano urbanistico e la congruità della concessione dell’area con gli scopi sociali e culturali dell’associazione.

Il giudice ha annullato le decisioni dell’amministrazione, ritenendo illegittima la revoca delle demolizioni, in quanto la normativa urbanistica non consente di giustificare opere abusive sulla base di valutazioni discrezionali. Ha inoltre sottolineato che un piano urbanistico non può sanare abusi edilizi, i quali devono essere demoliti prima di qualsiasi intervento di riqualificazione, e ha annullato anche la concessione dell’area, poiché fondata su un presupposto illegittimo.

In conclusione, il giudice ha accolto l’appello del ricorrente, obbligando l’amministrazione a eseguire la demolizione delle opere abusive e a ripristinare lo stato originario dell’area.

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