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MEF: le condizioni per l’accesso posticipato al Sismabonus Acquisti all’85%
In risposta ad un’interrogazione in commissione Finanze della Camera, la sottosegretaria del MEF Lucia Albano è tornata nuovamente a chiarire condizioni e presupposti per l’accesso al Sismabonus Acquisti, l’agevolazione che prevede una detrazione fiscale delle spese sostenute per l’acquisto di immobili demoliti e ricostruiti da imprese di costruzione o di ristrutturazione.
L’interrogazione posta al Ministero riguarda la possibilità di adottare due diversi percorsi per l’accesso al Sismabonus Acquisti:
con il rispetto dei requisiti sin dalla stipula del rogito/fatturazione, entro il 31 dicembre 2024, come richiesti nella risoluzione 14/E/2024, con accesso immediato alle agevolazioni «sismabonus acquisti» 85 per cento dall’anno 2024;
con il rispetto dei requisiti successivi alla stipula del rogito/fatturazione, redatto entro il 31/12/2024, ma con accesso posticipato alle agevolazioni 85% negli anni successivi al 2024 a seguito dell’ottenimento dell’accatastamento F3/F4, del collaudo e del deposito delle asseverazioni «allegati B1 e B2» al momento dell’esercizio in dichiarazione del diritto alla detrazione (conformemente alla risposta dell’Agenzia delle entrate n. 565/2022) ovvero a collaudo o allo stato di avanzamento dei lavori, ai sensi dell’articolo 2-ter del decreto-legge n. 11 del 2023.
Il Ministero conferma che, per fruire Sismabonus Acquisti è necessario che l’atto di acquisto relativo all’immobile, oggetto dei lavori di riduzione del rischio sismico, sia stipulato entro i termini di vigenza dell’agevolazione, con il conseguente trasferimento della proprietà del bene in capo all’acquirente entro i predetti termini.
Nel rispetto di questa condizione, non costituisce motivo ostativo alla possibilità di fruire del cosiddetto Sismabonus Acquisti la circostanza per cui, entro il termine di vigenza dell’agevolazione, siano terminati i lavori strutturali riguardanti l’intero fabbricato, ma non siano anche completate le finiture delle unità immobiliari e degli edifici oggetto dell’intervento di demolizione e ricostruzione, ragion per cui l’immobile, non essendo ancora stato «ultimato», risulta classificato in una categoria catastale «provvisoria» (ad esempio F/3 – «unità in corso di costruzione»).
In sostanza, ai fini della fruizione del cosiddetto Sismabonus Acquisti, è necessario che, al momento della stipula dell’atto di compravendita, siano stati ultimati i lavori riguardanti le parti strutturali e che assicurino il passaggio a una o due classi di rischio sismico inferiore, così come appositamente certificati ed asseverati dal direttore dei lavori o dal collaudatore statico, all’atto dell’ultimazione dei lavori strutturali e del collaudo, i quali dovranno attestare, per quanto di rispettiva competenza, la conformità degli interventi eseguiti al progetto depositato, così come asseverato dal progettista dei lavori.
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