Il principio del risultato secondo il nuovo codice appalti
Il principio del risultato apre il nuovo codice appalti. Di cosa si tratta e qual è l’intento? Cosa cambia rispetto alla vecchia normativa?
Il principio del risultato, contenuto non a caso nel Libro I, primo articolo, apre il nuovo codice appalti (D.Lgs. 36/2023), ponendosi come assoluto elemento di novità rispetto alla previgente disciplina. Si assiste, così, ad un vero e proprio cambio di prospettiva: nel vecchio codice, il D.Lgs. 50/2016, era l’applicazione puntuale della norma ad essere principalmente valutata. Con il nuovo codice, invece, il legislatore ha voluto spostare il focus sul raggiungimento concreto di un risultato.
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Il principio della fiducia è una colonna portante nelle gare d’appalto
Il principio di fiducia, insieme al principio del risultato, è una colonna portante del sistema degli appalti pubblici. Esso non solo orienta l’operato delle stazioni appaltanti e delle amministrazioni, ma coinvolge anche gli operatori economici, guidandoli nella partecipazione alle gare.
Il TAR Campania, con la sentenza n. 427 del 15 gennaio 2025, ha ribadito l’importanza di questo principio respingendo il ricorso di un operatore economico in una complessa vicenda legata all’annullamento di una gara deciso dal Consiglio di Stato. Secondo quanto stabilito da quest’ultimo, la procedura iniziale mancava di una chiara applicazione dei CAM. Il semplice rinvio alla normativa non era sufficiente, né era applicabile il principio del risultato.
Un operatore economico, vincitore di uno dei lotti della gara annullata, aveva poi contestato la nuova gara ponte, destinata a garantire la continuità del servizio. Secondo il ricorrente, la carenza in merito ai CAM rendeva necessario ripetere la procedura.
Il TAR ha rigettato il ricorso, ritenendo che, in virtù del principio della fiducia, gli atti di gara relativi ai CAM fossero adeguatamente chiari. Tale chiarezza è confermata dall’offerta tecnica presentata dalla ricorrente, che aveva dettagliato in modo preciso tutti gli aspetti ambientali richiesti. La decisione del Tribunale privilegia la sostanza rispetto alla forma, sottolineando come la corretta comprensione e applicazione dei criteri da parte del partecipante dimostri la validità della lex specialis.
Download GratuitoSentenza Tar Campania 427/2025 – Il principio della fiducia
Che cos’è il principio del risultato?
Il principio del risultato, secondo il comma 3 dell’art. 1 del D.Lgs. 36/2023:
costituisce attuazione, nel settore dei contratti pubblici, del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità. Esso è perseguito nell’interesse della comunità e per il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione europea.
Di matrice costituzionale, il principio del risultato richiama il principio del buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione. Secondo l’art. 97 i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
Il principio del risultato vive in funzione di altri principi: concorrenza, trasparenza, verificabilità, tracciabilità, efficacia, efficienza, economicità.
Le stazioni appaltanti perseguono il risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo. Se la velocità, però, sottintende cattiva esecuzione/gestione, perde di valore e automaticamente decade.
In buona sostanza, l’obiettivo è quello di investire correttamente i fondi pubblici, raggiungendo gli obiettivi predeterminati, senza sperpero di risorse.
La concorrenza tra gli operatori economici, sempre largamente consigliata, ha lo scopo di raggiungere il migliore risultato possibile nell’affidare prima ed eseguire poi i contratti. Altro principio cardine su cui basare il procedimento è la trasparenza che assicura anche la piena verificabilità di ogni passaggio.
Perché il principio del risultato è così importante?
Il principio del risultato enuncia l’interesse pubblico primario del codice, interesse che le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono sempre assumere nell’esercizio delle loro attività: l’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il miglior rapporto possibile tra qualità e prezzo, sempre nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza, che vengono espressamente richiamati.
Il principio del risultato, applicato al settore dei contratti pubblici, rappresenta l’attuazione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità. Esso viene perseguito nell’interesse collettivo e per il conseguimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea.
I principi del risultato e della fiducia fari della lex specialis di gara
La sentenza n. 9510/2024 del Consiglio di Stato sottolinea l’importanza di adottare un approccio che privilegi i principi del risultato e della fiducia nell’amministrazione rispetto ad un formalismo rigido.
La verifica dell’anomalia viene intesa come un processo flessibile, che può includere ulteriori confronti con il concorrente per garantire l’affidabilità dell’offerta, mantenendo comunque la compatibilità con le disposizioni di legge.
Nel caso specifico la sentenza riguarda un appello della Provincia Autonoma di Trento contro una decisione del T.R.G.A., in merito a una procedura di gara. La sentenza di primo grado aveva rilevato errori nella condotta della Provincia di Trento, sostenendo che l’amministrazione avesse applicato in modo scorretto il sistema per la verifica dell’anomalia delle offerte, specialmente per quanto riguarda la sostenibilità economica e i costi della manodopera. Il T.R.G.A. aveva inoltre affermato che la normativa provinciale non poteva disciplinare diversamente l’anomalia rispetto alle disposizioni nazionali.
La Provincia di Trento ha sottolineato che la normativa provinciale prevedeva la possibilità di effettuare la verifica dell’anomalia in contraddittorio con il concorrente.
Il Consiglio di Stato accoglie l’appello precisando che la verifica dell’anomalia debba essere improntata ad una valutazione complessiva dell’attendibilità dell’offerta, piuttosto che ad una rigidità formale.
La sentenza ha anche legittimato il ricorso a ulteriori confronti con il concorrente, qualora emergano dubbi non risolvibili dall’amministrazione appaltante.
Download GratuitoSentenza Consiglio di Stato 9510/2024
Competizione e trasparenza: alleate del risultato
In quest’ottica assume particolare rilievo la competizione, finalizzata ad ottenere i migliori risultati nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti. Si stabilisce, quindi, un collegamento diretto tra il risultato, inteso come obiettivo finale, e la competizione, considerata come strumento, analogamente a quanto avviene nell’articolo 97 della Costituzione, dove il buon andamento della Pubblica Amministrazione è associato all’imparzialità, tanto da essere stati spesso interpretati come un binomio inscindibile.
Il legame tra “risultato” e “competizione”, con quest’ultima al servizio del primo, è ulteriormente sottolineato nel comma 1 dell’articolo 1, che precisa come non si tratti di conseguire un risultato qualsiasi, bensì un risultato “virtuoso”, capace di migliorare la qualità, ridurre i costi e aumentare la produttività. Una visione diversa, secondo cui la Pubblica Amministrazione smetta di perseguire l’interesse pubblico per concentrarsi esclusivamente sulla competizione, sarebbe non solo illogica, ma anche difficilmente sostenibile in un contesto economico-sociale che, in un periodo segnato da un conflitto bellico di grande impatto, richiede nuove leve economiche, da promuovere in particolare attraverso il settore degli appalti pubblici.
La trasparenza ha lo scopo di garantire la massima semplicità e rapidità nell’applicazione corretta delle norme previste dal codice, assicurandone al contempo la totale verificabilità. Il richiamo esplicito alla “verificabilità” richiama il principio di accountability, inteso come responsabilità per i risultati ottenuti. In questa prospettiva, l’orientamento al risultato, attraverso la definizione chiara degli obiettivi e il controllo trasparente delle attività amministrative, diventa uno strumento fondamentale per promuovere l’accountability, favorendo una maggiore efficienza e responsabilizzazione delle amministrazioni pubbliche.
La normativa introdotta è totalmente in armonia con il diritto dell’Unione Europea e con i principi costituzionali.
I 12 principi generali del nuovo codice appalti
Il principio del risultato dà inizio ad un elenco di altri principi, in totale 12 (sembra quasi un richiamo alla prima parte della Costituzione), che rappresentano una delle novità del nuovo testo rispetto al precedente. I primi 12 articoli, infatti, sono dedicati a 12 principi generali:
del risultato;
della fiducia;
dell’accesso al mercato;
criterio interpretativo e applicativo;
di buona fede e di tutela dell’affidamento;
di solidarietà e di sussidiarietà orizzontale;
di auto-organizzazione amministrativa;
di autonomia contrattuale;
di conservazione dell’equilibrio contrattuale;
di tassatività delle cause di esclusione e di massima partecipazione;
di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore;
rinvio esterno.
Principi generali nuovo codice appalti
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