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Abusi su terreni occupati illegalmente: il proprietario deve rispondere delle sanzioni?
Quando un’area privata viene occupata illegalmente e subisce abusi, il proprietario è responsabile delle sanzioni e obbligato alla demolizione? Un nuovo caso dalla giurisprudenza
Il Tar Campania nella sentenza n. 497/2025 chiarisce che l’ordinanza di demolizione è illegittima nei confronti dei proprietari di terreni occupati abusivamente, se questi sono impossibilitati a eseguire l’ordine.
Il caso specifico riguarda un ricorso presentato da diversi proprietari di terreni situati contro un’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di riferimento. L’ordinanza intimava ai proprietari, unitamente a 59 soggetti identificati come responsabili degli abusi edilizi, di provvedere alla demolizione di opere abusive realizzate sui loro terreni
I ricorrenti sono proprietari di alcuni terreni, originariamente destinati ad attività agricola. Tuttavia, tali terreni sono stati nel tempo occupati abusivamente da terzi, che hanno realizzato costruzioni abusive, ricoveri ed ulteriori strutture senza munirsi di alcun titolo edilizio, cagionando altresì una situazione di grave degrado ambientale.
Nonostante i numerosi tentativi da parte dei proprietari di ottenere lo sgombero, attraverso denunce alle autorità e richieste di intervento al Comune, l’occupazione è rimasta inalterata. Gli stessi ricorrenti hanno chiesto al Comune di intervenire per rimuovere gli abusivi e ripristinare la legalità, ma non hanno ricevuto risposte efficaci. Nel frattempo, la situazione è degenerata, con accumuli di rifiuti, allacci abusivi alle reti idriche ed elettriche e pericoli sanitari evidenziati anche dall’ASL.
Nonostante ciò, il Comune ha emesso un’ordinanza di demolizione nei confronti di 59 soggetti identificati come responsabili degli abusi e, parallelamente, nei confronti dei proprietari, intimando loro di provvedere alla rimozione delle opere abusive entro 90 giorni. In caso di inottemperanza, l’ordinanza prevedeva l’acquisizione gratuita dei beni al patrimonio comunale e una sanzione pecuniaria.
Nello specifico, il Comune sostiene che, ai sensi dell’art. 31 del D.P.R. 380/2001, l’ordine di demolizione può essere rivolto anche ai proprietari, indipendentemente dal fatto che non siano stati loro a commettere l’abuso edilizio. La finalità del provvedimento non è punire il responsabile dell’abuso, ma ripristinare l’ordine urbanistico.
la previsione di cui all’articolo 31 del D.P.R. n. 380/2001, “considera quale soggetto passivo della demolizione il soggetto che ha il potere di rimuovere concretamente l’abuso, potere che compete indubbiamente al proprietario, anche se non responsabile in via diretta; ciò perché nella nozione di responsabile dell’abuso rientra non solo chi ha posto in essere materialmente la violazione contestata, ma anche chi ha la disponibilità dell’immobile e che pertanto – quale detentore e utilizzatore – deve provvedere alla demolizione restaurando così l’ordine violato” (cfr., ex multis, T.A.R. per la Campania, sede di Napoli, sez. III, 19 giugno 2018, n. 4047).
I ricorrenti contestano l’ordinanza di demolizione, sottolineando di non aver mai autorizzato né realizzato gli abusi edilizi e di aver perso la disponibilità del terreno a causa di un’occupazione abusiva. Nonostante numerose denunce alle autorità e richieste di intervento al Comune per lo sgombero, non hanno ricevuto risposte. Hanno anche ottenuto una sentenza favorevole per lo sgombero, ma l’esecuzione è stata ostacolata da problemi di ordine pubblico.
Il TAR ha accolto il ricorso dei proprietari e annullato l’ordinanza di demolizione, dichiarandola illegittima per diverse ragioni. In primo luogo, ha riconosciuto l’impossibilità materiale dei proprietari di adempiere all’ordine, poiché l’occupazione abusiva li aveva privati del possesso dell’area e impediva loro di eseguire la demolizione. Inoltre, ha ritenuto che i proprietari avessero agito in buona fede, fornendo prove adeguate delle loro azioni per liberare l’area, come denunce, richieste al Comune e ricorsi legali. Il TAR ha anche sottolineato che la responsabilità di ripristinare la legalità spettava all’amministrazione, che avrebbe dovuto intervenire direttamente, anche con sgombero forzato, e non scaricare tale onere sui proprietari. Infine, è stato ribadito il principio di inesigibilità, affermando che un obbligo amministrativo che non può essere eseguito è illegittimo, e la demolizione può essere ordinata solo a chi ha la possibilità concreta di attuarla.
Se neppure all’amministrazione è stato possibile lo sgombero del terreno, è irragionevole pretendere che tale compito sia assolto dal privato, comunque parte lesa nei propri diritti dominicali.
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