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Inarcassa: online la deroga 2025 al contributo minimo soggettivo
Gli iscritti che prevedono, per il 2025, di avere un reddito inferiore al minimo contributivo, pari a 18.966 euro, possono richiedere la deroga al pagamento del minimo soggettivo e versare a dicembre 2026 il 14,5% del solo reddito effettivamente prodotto.
Per il 2025, Inarcassa ha aggiornato i contributi minimi obbligatori per gli ingegneri e architetti iscritti, adeguandoli all’inflazione con un incremento del 2% rispetto al 2024. I nuovi importi sono:
Contributo soggettivo minimo: 2.750 euro (rispetto ai 2.696 euro del 2024)
Contributo integrativo minimo: 835 euro (rispetto ai 815 euro del 2024)
Come previsto dal Regolamento Generale Previdenza Inarcassa è possibile derogare all’obbligo della contribuzione minima soggettiva per un massimo di 5 anni – anche non continuativi – nell’arco della vita lavorativa, per chi produce redditi inferiori al valore corrispondente al contributo minimo soggettivo.
Nel corso dell’anno di deroga restano garantiti i servizi di assistenza (maternità, sussidi, indennità temporanea inabilità, mutui, finanziamenti) così come la possibilità di presentare domanda di riscatto (laurea, servizio militare, periodi di lavoro all’estero) o di ricongiunzione dei periodi assicurativi maturati presso altre gestioni previdenziali.
Il contributo minimo integrativo e il contributo di maternità vanno comunque versati entro i termini previsti (30 giugno e 30 settembre dell’anno in corso).
Chi può chiedere la deroga
essere iscritto ad Inarcassa al momento della richiesta;
non essere pensionando o pensionato Inarcassa;
non essere titolare di pensione erogata da altro ente previdenziale (tranne la pensione di invalidità civile dell’INPS);
non usufruire della riduzione per i giovani under 35 anni;
non aver esercitato la facoltà di deroga già per 5 volte.
Come chiedere la deroga ai minimi soggettivi
La deroga deve essere richiesta, entro e non oltre il 31 maggio di ciascun anno (nel 2025 posticipato al 3 giugno), esclusivamente in via telematica tramite l’applicativo disponibile nell’area riservata di Inarcassa On Line al menù “Agevolazioni – Deroga contributo soggettivo minimo”.
Come effettuare il versamento?
Se l’ammontare del reddito professionale che verrà inserito nella dichiarazione (da presentare entro il 31 ottobre 2026 per il 2025) sarà inferiore a 18.966 euro, si dovrà generare, alla fine della procedura di inserimento della dichiarazione on line, un avviso di pagamento PagoPA o un modello F24, per un importo pari al 14,5% del reddito dichiarato, da pagare entro il 31/12/2026.
Qualora invece il reddito professionale dichiarato si rivelasse uguale o superiore a 18.966 euro, l’avviso di pagamento PagoPA o il modello F24, con scadenza 31/12/2026, che si dovrà generare alla fine della procedura di inserimento della dich on line, conterrà anche l’importo pari al 14,5% del reddito dichiarato, maggiorato degli interessi (BCE+4,50%) sul solo contributo minimo dovuto e decorrenti dalle due scadenze ordinarie (integrazione obbligatoria).
Se la dichiarazione reddituale 2025 non verrà presentata entro il 31/12/2026 la deroga sarà revocata automaticamente con il conseguente ripristino del contributo minimo soggettivo dovuto e l’applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento Generale Previdenza.
Cosa comporta la deroga al contributo minimo soggettivo
La deroga determina la diminuzione dell’anzianità contributiva utile alla pensione che viene riconosciuta in misura proporzionale a quanto versato per l’annualità interessata.
Ad esempio a fronte di un reddito di 10.000 euro dichiarato per il 2025, il contributo soggettivo dovuto sarà 10.000 * 14,50% = 1.450 euro, per cui l’anzianità riconosciuta per il 2025 sarà pari a 190 giorni anziché un anno. [(1.450/2.750) * 360 gg.]
Si potrà integrare gli importi non versati richiedendo il riscatto entro i cinque anni successivi e assicurarsi così l’anzianità previdenziale intera (integrazione volontaria). La domanda di riscatto può essere presentata, esclusivamente dagli associati iscritti alla Cassa, già dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello derogato e l’elaborazione del relativo onere potrà essere effettuata a seguito di presentazione della dichiarazione reddituale dell’anno in deroga ed a seguito del pagamento del conguaglio eventuale.
Per saperne di più, leggi l’approfondimento su “Contributi Inarcassa: minimi, obblighi, agevolazioni e deroghe“
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